Come Creare e Gestire un Team Vincente

Come diceva il grande Michael Jordan, con il talento si vincono le partite, ma è con il LAVORO DI SQUADRA e l’intelligenza che si vincono i campionati!

Nel mondo di oggi, l’era della condivisione, il lavoro di squadra fa la differenza anche per le piccole-medie organizzazioni. In quello di domani sarà ancora più determinante.

A tutte queste domande esiste una risposta logica che troverai in questo articolo. Ti scorrerà veloce perché capirai che parla delle tue necessità.

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LA GUERRA NEL TEAM

“La guerra nel team: racconto sulle 5 disfunzioni del lavoro di squadra” è un libro eccezionale e che ti consiglio di leggere.

L’autore, Patrick Lencioni, affronta con grande lucidità ed estrema chiarezza le cinque dinamiche negative che sono alla base di disfunzioni all’interno del gruppo, quelle che un buon leader deve saper scongiurare:

  • assenza di FIDUCIA
  • paura del CONFLITTO
  • mancanza di COMMITMENT
  • sottrarsi all’ ACCOUNTABILITY
  • disattenzione ai RISULTATI

Le disfunzioni elencate da Lencioni sono trappole in grado di bloccare le potenzialità anche del team migliore o del Michael Jordan che hai nella squadra.

Se vuoi che la tua gelateria prosperi, devi far sì che queste dinamiche non prendano mai piede fra i dipendenti che devi gestire.

Vediamole una per una!

CREARE E MANTENERE LA FIDUCIA NEL LEADER

I componenti di una squadra (sportiva o di lavoro, poco importa) devono poter avere FIDUCIA nel proprio leader e sapere che questa fiducia è ricambiata. Molto spesso, anzi, il leader diventa tale proprio perché è in grado di ispirare questi sentimenti!

Quando manca la fiducia nel leader c’è paura, incertezza. Lo spirito di iniziativa dei componenti del team ne resta paralizzato e quelle persone non saranno in grado di lavorare attivamente ad un progetto di crescita personale o dell’azienda per la quale lavorano.

Staranno sulla difensiva, cercheranno di evitare ogni rischio… un dipendente che ha questo tipo di atteggiamento può creare situazioni disastrose perché non metterà mai in campo un briciolo di iniziativa.

Vuoi valutare se i componenti del team vivono in questo clima di fiducia reciproco? Se si sentono, quindi, abbastanza sicuri per dare il meglio di loro stessi?

Verifica se…

  • Se sono APERTI al confronto e chiedono aiuto in caso di necessità.
  • Se CONDIVIDONO le proprie esperienze a vantaggio anche dei colleghi, in un clima di vera e positiva collaborazione.
  • Se RICONOSCONO i propri limiti e chiedono aiuto per accrescere le proprie competenze.
  • Se, quando commettono errori, ne fanno TESORO e si mettono in moto per trovare la soluzione idonea (anziché preoccuparsi solo di nascondere le responsabilità).
  • Se durante le riunioni di lavoro si mostrano INTERESSATE, aperte al dialogo con gli altri componenti del team per lavorare sul miglioramento delle performance.

Se questo non avviene,  preoccupati di capire il perché e di porre rimedio!

GESTIRE GLI INEVITABILI CONFLITTI

Per quanto possa sembrare strano, i conflitti all’interno di una squadra di lavoro sono normali, inevitabili, talvolta anche utili!

Quindi non ti parlerò di evitarli, ma piuttosto di gestirli nel modo giusto.

Perché si crea un conflitto?

Proviamo a riassumere quello che ci dice Patrick Lencioni. Immagina, ad esempio, che i componenti del team debbano confrontarsi per decidere come risolvere un certo problema o come organizzare un certo processo lavorativo…

Ogni persona ha una propria mappa, un modello con il quale analizza le situazioni (anche) lavorative e giunge alle sue conclusioni: presumibilmente ognuno avrà le proprie, anche all’interno del team.

Più siamo coinvolti in un determinato progetto, più siamo calati “emotivamente” nella situazione di lavoro e maggiore è la forza con cui difendiamo la nostra posizione.

Ecco che, paradossalmente, più il tuo personale è coinvolto e interessato, più si creeranno conflitti!

E quindi, come affronto il conflitto?

Trasformandolo in un’occasione di crescita per tutto il gruppo!

Lascia che le informazioni circolino liberamente ed ogni componente porti il proprio contributo alla risoluzione del problema.

Una riunione ben organizzata, incentrata sul problema da risolvere e con una comunicazione chiara e aperta da parte di tutti, può far sì che le diverse posizioni vengano vagliate, esaminate, magari migliorate.

L’importante è evitare la trappola dello scontro personale: l’oggetto di discussione deve essere il problema da risolvere, non altro.

Risolvere i conflitti in modo positivo migliora la coesione del gruppo e ne aumenta performance e produttività!

IL COMMITMENT

Patrick Lencioni definisce Il Commitment come la cultura dell’impegno, manifestata attraverso la volontà di dare sempre il meglio di sé al fine di raggiungere un obiettivo comune.

Personalmente, lavorando a stretto contatto con tanti piccoli-medi imprenditori, noto la difficoltà comune di poter contare su squadre coese, concentrate sull’obiettivo, produttive ed efficienti.

Ogni volta che si perde tempo con infinite lamentele su fatti marginali e insignificanti, negatività, personalizzazioni fuori luogo, il danno è doppio: si perdono tempo ed energie preziose, e la negatività diffusa influenza anche i colleghi che avrebbero un sano desiderio di dare il meglio di sé, portandoli verso un’attitudine più passiva.

Un buon leader sa per il proprio team deve investire le proprie energie per ottenere Crescita e Sviluppo (e non sprecarle inutilmente). E per ottenere questo risultato, dovrà…

  • Dare il buon esempio: mostrarsi disponibili e incoraggiare ogni componente del team ad esprimere al meglio le proprie potenzialità è essenziale.
  • Scegliere la strada della chiarezza, sempre: dichiarare la strategia e le aspettative aziendali, assegnare mansioni e obiettivi, enfatizzare l’importanza del lavoro di ciascuno così da limitare gli spazi della lamentela o del pettegolezzo.
  • Stabilire gli obiettivi, per quanto possibile, con il coinvolgimento della squadra. Ascoltare le singole posizioni di ciascuno trasmetterà la consapevolezza che serve impegno da parte di tutto il gruppo.

Se accresciamo il Commitment, la squadra è maggiormente coesa e concentrata sugli obiettivi. E i risultati positivi non tarderanno ad arrivare.

ACCOUNTABILITY  E RISULTATI

L’autore americano Lencioni la chiama Accountability, in Italiano potremo tradurla come responsabilità ed affidabilità della persona nel prendersi carico del risultato da raggiungere.

In tante attività che ci sono persone anche valide e diligenti, attente alla propria mansione, ma slegate dal resto del gruppo e non coinvolte profondamente nel desiderio di raggiungere i risultati prefissati: se vuoi che la tua azienda migliori, queste persone devono essere guidate verso lo spirito di squadra.

L’accountability è un passo in più rispetto al commitment perché implica non solo l’impegno ai risultati, ma soprattutto la capacità di vivere questa attitudine all’interno del proprio gruppo di lavoro.

Per sviluppare queste attitudini preziose, ti consiglio le seguenti attenzioni:

  • Definire obiettivi anche individuali chiari, raggiungibili e misurabili ( attraverso verifiche periodiche programmate ). Se le persone sanno cosa ti aspetti da loro, è più facile che si impegningo per dartelo.
  • Predisporre incentivi e premi legati agli obiettivi di squadra, oltre che a quelli individuali. Anche il mitico coach di Basket Dan Peterson valutava la performance dei propri giocatori in temini non solo di punti segnati personalmente, ma di prestazione della squadra!
  • Sviluppa l’attenzione alle best practise: se un tuo dipendente ottiene un ottimo risultato, fa’ sì che racconti questa esperienza agli altri, magari durante una riunione. Lui ne sarà gratificato e i suoi colleghi acquisiranno un know-how prezioso.

Tutto qui?

Certo questi consigli sono un ottimo punto di partenza, ma vedrai che metterli in pratica non è affatto semplice. Se li applicherai costantemente, però, vedrai che i risultati saranno strabilianti.

Se anche non hai mai pensato di avere la stoffa del leader, o se al contrario pensi di averla ma cerchi un modo per migliorarti, questi consigli sono preziosi.

Forse ti è già capitato di dover disinnescare una delle trappole di cui parlo qui sopra. Vuoi raccontarmelo? Sarò felice di rispondere!

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